Avada Car Dealer News

Con la “riforma dei bonus” contenuta nella nuova legge di Bilancio, in approvazione al Parlamento, e sotto osservazione dell’Unione Europea, sono state prorogate alcune detrazioni fiscali.

Tra i benefici previsti nel 2024 ci sono quelli per lavori di recupero del patrimonio edilizio. Il prossimo anno saranno ancora agevolabili gli interventi di manutenzione ordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Nello specifico, anche il Bonus restauro 19% è salvo. Ecco come funziona.

Come funziona  il Bonus restauro 19%

Questa agevolazione consente ai proprietari di case e immobili di ottenere uno “sconto” fiscale Irpef del 19%.

Come accennato, il Bonus restauro 19% riguarda lavori di manutenzione, protezione o restauro dei beni vincolati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Gli edifici o immobili rientranti in questo vincolo sono quelli di proprietà privata per i quali sia stata notificata e motivata al proprietario una dichiarazione di interesse culturale da parte della Soprintendenza di competenza.

A chi spetta il Bonus restauro 19%

 

Questo Bonus spetta ai proprietari, possessori o detentori di immobili per i quali sia stato dichiarato, dalla Sovrintendenza, l’interesse culturale, quindi vincolati ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

L’elenco della tipologia di beni immobili o di opere vincolate è riportato nell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137 (G.U. n. 45 del 24 febbraio 2004, s.o. n. 28). A prescindere dal fatto che l’immobile si trovi o meno in corrispondenza di territori costieri, territori montani o parchi naturali.

L’Agenzia delle Entrate ha, infatti, specificato che per ottenere il Bonus non è sufficiente che questi edifici siano classificati come “edificio documento” ed anche la pianificazione urbanistica non comporta automaticamente il riconoscimento dell’interesse culturale del bene.

L’Agenzia delle Entrate è stata chiamata a chiarire la posizione di un proprietario che ha realizzato un intervento di recupero e restauro conservativo di un tipico edificio alpino del XVI secolo. L’immobile però non risultava vincolato, e non rientra nelle tipologie elencate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, quindi le spese sostenute per i lavori di restauro non possono essere detraibili.
Dalla documentazione presentata dal proprietario in questione non risultava  l’interesse culturale dell’edificio, che deve essere dichiarato dalla Sovrintendenza.

Come richiedere il Bonus restauro 19%

 

I proprietari di immobili sottoposti a questa tipologia di vincolo possono richiedere la detrazione fiscale Bonus restauro 19% inviando al Ministero della Cultura un’autocertificazione delle spese sostenute e certificate con pagamenti tracciabili.

Il Ministero può effettuare controlli a campione per verificare che le spese siano obbligatorie o meno per legge.